Spesso siamo così focalizzati sulla trasformazione digitale in atto che tendiamo a dimenticare un fatto: gran parte delle tecnologie presenti nelle nostre vite sono tradizionali, sono “low-tech”.
Le tecnologie high possono infatti funzionare solo grazie a quelle low: basti citare l’energia elettrica necessaria per alimentare i server dei siti web o i componenti metallici usati per costruire i dispositivi elettronici.
La relazione fra high-tech e low-tech è molto articolata. Da una parte esiste una dinamica di tipo sostitutivo, con nuove tecnologie digitali che ne soppiantano altre, innovando e stravolgendo interi settori, in quella che viene spesso definita “disruption”. Gli esempi nella vita quotidiana sono numerosi, dalle transazioni di denaro all’archiviazione di documenti e all’automazione della catena di montaggio nelle industrie manifatturiere.
Ma c’è un’altra tendenza, forse più interessante, che è l’integrazione fra questi due mondi, con l’applicazione di tecnologie digitali in combinazione con altre più mature. Ne abbiamo un esempio proprio sul territorio dove C.NEXT IVREA è insediata, il Canavese.
Uno dei maggiori investimenti pubblici previsti nei prossimi anni riguarda il sistema idrico locale: 254 milioni di Euro già messi a gara per realizzare il Nuovo Acquedotto della Valle Orco, con la creazione di migliaia di posti di lavoro e grandi ricadute in termini di contrasto allo spreco d’acqua, lotta alla siccità e sicurezza idrica.
Un’infrastruttura basata su tecnologie più che più consolidate (condotte, vasche di decantazione e sistemi di potabilizzazione…) e allo stesso tempo un’opportunità unica per integrare questo progetto con le tecnologie “smart water” già oggi disponibili: sensoristica di portata, tecnologie GNSS (monitoraggio predittivo), valvole intelligenti, nuovi materiali e strumenti software avanzati possono portare un’innovazione concreta per tutti i soggetti coinvolti.