“La parola a”: AEG, la utility energetica del Canavese

Attiva dall’inizio del ‘900 la Cooperativa AEG fornisce oggi luce e gas metano a oltre 20.000 utenze in tutto il territorio. Al suo Presidente, Andrea Ardissone, abbiamo chiesto di dialogare su un tema che riguarda tutti e che sta conoscendo profondi cambiamenti: l’energia
AEG Ardissone

28 Dicembre 2023

AEG | Ambiente | Ardissone | Canavese

AEG è un protagonista locale del mondo dell’energia. Qual è la sua storia e il suo presente?

La cooperativa che presiedo è un unicum nel panorama nazionale. Lo è fra le società energetiche, fra cui la forma cooperativa è praticamente assente e lo è nel movimento cooperativo stesso, dove le realtà di consumo energetico sono pochissime.

Fin dalle sue origini, AEG è stata un’eccezione: venne fondata nel 1901 per iniziativa di un gruppo di imprenditori del luogo, fatto allora molto raro, con l’idea di unire le forze e generare forza motrice per la nascente industria dell’epoca. Da allora AEG ha sempre seguito l’evoluzione tecnologica e infrastrutturale del territorio, creando la prima rete di illuminazione pubblica a Ivrea e la prima rete di distribuzione elettrica locale, favorendo poi la metanizzazione del Canavese e oggi proponendosi come punto riferimento per il processo di elettrificazione dei consumi.

AEG non produce energia ma la compra sul mercato, cercando di massimizzare i vantaggi per i suoi clienti che sono allo stesso tempo i suoi soci. Il fatto di aggregare migliaia di soci-consumatori permette di ottenere condizioni di fornitura più favorevoli. Inoltre, la parte dell’utile societario non reinvestito è restituita ai soci sotto forma di storno dal costo della bolletta.

Torniamo al tema dell’elettrificazione. Perché è così importante, anche per il Canavese?

Per elettrificazione dei consumi intendiamo il passaggio a tecnologie totalmente elettriche per spostarci, produrre beni e servizi, coltivare la terra, gestire le nostre abitazioni. Queste tecnologie, già oggi disponibili, non saranno più alimentate da energie di origine fossile (carbone, petrolio, gas) ma da fonti rinnovabili (eolico, solare, geotermico, biomasse). Inoltre richiederanno un’evoluzione strutturale dell’attuale rete elettrica di distribuzione (cabine intelligenti, nuovi sistemi di stoccaggio, ecc.).

La transizione elettrica è una trasformazione epocale, che permetterà di contenere gli effetti del cambiamento climatico già in atto. Non abbiamo a oggi molto alternative e molto tempo per proteggere il nostro modo di vivere, raggiunto con tanta fatica, lavoro e ingegno.

Consideriamo ora la situazione del Canavese: il nostro territorio ha un fabbisogno energetico soddisfatto oggi per l’80% da fonti fossili e per il 20% da fonti rinnovabili. Potremo modificarlo nei prossimi anni? Non solo possiamo, ma dobbiamo… Non avremo a disposizione l’energia eolica (ci manca una condizione fondamentale: l’esistenza di venti costanti in Canavese), non possiamo avvalerci di fonti geotermiche, disponiamo di un po’ di biomassa (scarti in legno e sfalci, residui dell’industria agroalimentare, rifiuti organici urbani e da allevamenti), ma non a sufficienza. Che fare? Due innovazioni sono alla nostra portata per arrivare in pochi anni a produrre oltre il 50% dell’energia in modo sostenibile e a casa nostra: il fotovoltaico diffuso e le comunità energetiche.

In che senso il fotovoltaico è la tecnologia ideale per questo territorio?

Il futuro prossimo dell’energia solare saranno gli impianti di medie e piccole dimensioni, meno impattanti dal punto di vista paesaggistico, meno problematici in termini di consumo di suolo, adeguatamente efficienti.

Il Canavese presenta caratteristiche perfette per il fotovoltaico diffuso: è un territorio con una popolazione distribuita e non concentrata e ha un’ottima esposizione al sole per la sua latitudine. Questo vuol dire molte ore di luce diretta, molte abitazioni mono-famigliari con tetti indipendenti, tanti capannoni industriali e artigianali di piccole dimensioni: è una situazione ideale per una tecnologia, quella a pannelli fotovoltaici, che è ormai “matura” per costo economico, affidabilità, resa energetica.

Per questa ragione abbiamo costituito AEG PLUS, la società del Gruppo dedicata all’efficientamento energetico a livello civile e industriale e alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica di piccola taglia.

L’altra strada sono le comunità energetiche, un’innovazione non tecnologica…

Poter connettere alla stessa rete centinaia o migliaia di piccoli punti di produzione elettrica (da fonte rinnovabile) e di consumo è la sfida raccolta dalle comunità energetiche. In Europa ne sono state censite alcune migliaia, mentre in Italia siamo agli inizi.

La comunità energetica è un soggetto giuridico formato da un certo numero di utenti pubblici o privati (almeno due prosumer, cioè micro-produttori di energia e consumatori allo stesso tempo e almeno un fruitore semplice) che sono collegati alla stessa cabina primaria di trasmissione (teniamo conto che in Canavese otto cabine di media tensione connettono tutte le utenze presenti sul territorio). I suoi membri scambiano e condividono l’energia prodotta, la conferiscono se in eccesso alla rete nazionale, si approvvigionano a questa in caso di picchi di richiesta. I vantaggi in termini di continuità del servizio, risparmio economico e impatto ambientale possono essere molto rilevanti.

Il quadro normativo è in via di definizione anche in Italia grazie agli ultimi provvedimenti emanati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dall’Arera per disciplinare l’attività delle Comunità Energetiche, per definire gli incentivi a favore dei nuovi impianti di generazione e per introdurre tariffe agevolate per l’energia immessa in rete. Insomma, tutte le tessere stanno andando a posto: ci sono la tecnologia, il sistema di norme, il mercato.

A questo punto serve un cambio di mentalità diffuso. AEG, con il suo essere cooperativa e per il suo legame con il territorio, può davvero giocare un ruolo importante, tecnico ma soprattutto culturale, nel far nascere le comunità energetiche, un’innovazione che ci garantirà energia pulita a un costo sostenibile.

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